L’azienda leader nel settore dell’irrigazione ha presentato a Myplantech 2023 il sistema di controllo Solem per irrigazione in serre e vivai, costituito da programmatori e moduli porta sensori a batteria. La piattaforma web www.mysolem.com consente il controllo da remoto del sistema anche tramite pc. L’utilizzo di Solem è particolarmente indicato per i settori del verde urbano e dell’agricoltura, grandi estensioni che necessitano di contrastare la siccità ottimizzando e risparmiando l’utilizzo dell’acqua. Questo sistema smart, dotato di sensore per la pioggia e l’umidità, consente di fornire alle piante la giusta quantità di acqua e si gestisce tramite la piattaforma MySolem su smartphone e pc. I programmatori a batteria sono connessi via radio con la tecnologia di comunicazione LoRa (a lungo raggio).

Intervista a cura di GreenPlanner
A questo punto occorre portare prima di “partecipanti 2023” con le schede delle aziende il testo di GreenPlanner sul convegno con il titolo: “Un settore dedicato alle tecnologie verdi”, con il seguente testo:“Anche il mondo del florovivaismo ha bisogno di tecnologie per risparmiare acqua ed energia, nonché migliorare la produzione e sarà proprio la tecnologia a fare la differenza”, con queste semplici ma significative parole di M. Cristina Ceresa, direttore di GreenPlanner, ha introdotto l’interessante incontro svolto nella sezione MyplanTech all’interno della manifestazione Myplant&Garden.
“Quello che dobbiamo attuare fin da subito è un cambio di paradigma che passa da un diverso approccio filosofico“. È il pensiero di Umberto Andolfato, vicepresidente Aiapp Lombardia che ha ricordato come da tempo “il Comitato tecnico-scientifico di MyplanTech stia riflettendo sul tema della scarsità idrica – oggi siamo al 40% in meno di capacità dei nostri bacini. Per non parlare poi della guerra alle porte che ci ha posti di fronte a seri problemi energetici e del cambiamento epocale in atto di una società che sta invecchiando e in cui non si trovano più forze lavoro specializzate. La risposta che ci siamo dati è che la soluzione a questi problemi può arrivare solo dalla tecnologia e alcuni dei nostri espositori hanno capito già da tempo che è sulla tecnologia che bisogna puntare“. MyplanTech, secondo Adolfato, dovrà diventare un padiglione, uno spazio all’interno del quale per dare risposte effettive con tecnologie smart già utilizzabili in grado di supportare in modo semplice gli operatori del settore nella quotidianità. In linea con quanto rappresentato dagli organizzatori è Giorgio Ciron, direttore di InnovUp, partner di MyplanTech, che ha ricordato come nel 1894 il principale problema nella gestione urbanistica delle città, con gli spostamenti avvenivano in carrozza, fosse rappresentato dal letame dei cavalli che invadeva le strade. L’arrivo dell’automobile ha poi determinato un importante avanzamento tecnologico in grado di superare il principale problema dell’epoca. “Questo passaggio si avrà sicuramente anche in ambito florovivaistico, ambito in cui le ultime tecnologie e soprattutto l’intelligenza artificiale anche predittiva, i big data analytics, internet of things saranno sicuramente determinanti nella soluzione delle grandi sfide che il settore pone“.Marco Migliari, del Comitato Tecnico Scientifico, in chiusura di incontro lancia una suggestione: “Potremmo considerare la sezione MyplanTech uno spazio di ricerca di scienze e tecnologie di frontiera, tecnologie quindi che possono avere un’ulteriore evoluzione. C’è un concetto progressivo nell’idea di nuova frontiera proprio perché il sapere umano ha la possibilità di progredire superando la frontiera stessa. Un’applicazione che consideriamo specialistica ha dunque la possibilità di interagire con altre specializzazioni; ed è proprio questo meccanismo che sta alla base della funzione di MyplanTech cioè coinvolgere aree esterne all’insieme delle tecnologie e portarle all’interno generando così nuove applicazioni. L’obiettivo finale è quello di inserire quelle demarcazioni attualmente troppo specialistiche in visioni più ampie offrendo strategie tali da permettere alle singole tecnologie (specializzazioni) di diventare opportunità in grado di costruire, andando al di la delle frontiere, nuovi mondi non solamente tecnologici ma anche di modalità d’uso, di comportamento, di processo“.