Semi su misura per fattorie verticali

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Il settore delle biotecnologie per l’agricoltura della Bayer e il fondo sovrano Temasek di Singapore hanno costituito una società per sviluppare e vendere nuove varietà di semi di ortaggi realizzati appositamente per le fattorie verticali. La startup, denominata Unfold, concede in licenza i diritti per l’utilizzo della genetica del seme (germoplasma) di specie vegetali facenti parte del catalogo ortofrutticolo di Bayer, in particolare per varietà come lattuga, spinaci, pomodori, peperoni e cetrioli, particolarmente adatte agli ambienti di coltivazione indoor. L’azienda sta promuovendo una attività di ricerca e sviluppo a Davis, in California, per combinare le proprietà genetiche dei semi, al fine di migliorare la produttività, il sapore o altri fattori che potranno essere richiesti dai consumatori. L’obiettivo commerciale è di sviluppare il potenziale dell’agricoltura verticale, per connetterla con il settore della vendita al dettaglio di prossimità.

Le fattorie verticali possono operare con luce artificiale, in spazi minimi o edifici in disuso, e nel complesso consumano meno acqua, con un ridotto impatto ambientale. Questi fattori le rendono particolarmente adatte agli ambienti urbani o ai climi rigidi, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite per il 2030. La pandemia COVID-19 ha anche aumentato la consapevolezza di come le interruzioni nella logistica e nei trasporti possano mettere rapidamente in pericolo l’approvvigionamento alimentare. Sono problemi che le fattorie verticali, con i loro prodotti freschi locali e la filiera accorciata, potrebbero aiutare a superare.

La dimensione del mercato per l’agricoltura verticale era di 2,1 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede che raggiungerà i 12 miliardi di dollari entro il 2026. In questa prospettiva, Bayer, nel 2018, ha acquisito il produttore di colture OGM Monsanto, ma la nuova entità non svilupperà varietà di semi geneticamente modificati ma perseguirà invece altre tecniche di selezione, come l’editing genetico.

Riferimento: Nature Biotechnology, volume 38, 2020, pagina 1114

Concept di Dragonfly, una fattoria urbana a New York, di Vincent Callebaut, 2009. Immagine tratta da http://vincent.callebaut.org/object/090429_dragonfly/dragonfly/projects

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Architetto, opera nel campo del disegno industriale. Consulente per l’innovazione, analizza le logiche di sviluppo e l’evoluzione di sistemi di oggetti e di servizi, finalizzate all’applicazione in nuovi prodotti, in particolare nei settori del design, dei materiali e delle tecnologie. Ha realizzato workshop sull’innovazione di prodotto in collaborazione con Alessi, Fiat, Dupont, Landini, Philips, Piaggio, FederUnacoma, per la quale ha curato il Laboratorio Innovazione. Ha ideato e partecipato alla costituzione dell’Osservatorio permanente sul design dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), che ogni anno seleziona i migliori prodotti, facenti parte di ADI Design Index, e che concorrono per il Premio Compasso d’oro. Ha insegnato all’ISIA di Roma, contribuendo a definire il Biennio di laurea specialistica di Design dei sistemi. Successivamente è stato docente a contratto all’Istituto Europeo di Design di Milano e di Roma, alla Facoltà del design del Politecnico di Milano e, attualmente, presso l’accademia LABA di Brescia.